
DALLA PARTE DEI MINORI ALLONTANATI
Il tema nasce da un bisogno importante del territorio, un territorio vasto che accomuna molte regioni di tutt'Italia, da Nord a Sud.

E' fondamentale entrare in questa importantissima e delicata materia, perché necessita di attenzione, di analisi e di essere affrontata da diverse prospettive: politiche, legali, psicologiche ; urgono nuovi strumenti tecnici per arrivare a soluzioni pratiche e determinanti, come la Mediazione Familiare e la Coordinazione Genitoriale.
Il Focus è e rimane sui minori, dobbiamo tutelarli col massimo rigore e serietà, con tutte le risorse esistenti e creare le risorse non ancora esistenti.
Le famiglia ad elevata conflittualità rischiano l'allontanamento dei figli, perché il pericolo è l'incolumità stessa del minore sia fisica che psichica. Laddove i genitori sono violenti, o maltrattanti, o aggressivi, è doveroso creare una situazione di affido, di protezione verso il minore (Centro diurno, comunità, semiresidenziali, famiglie affidatarie).
Purtroppo però, i dati (ancora troppo approssimativi), ci dicono che gli affidi dei minori vengono attuati con eccessiva frequenza anche nelle situazioni recuperabili. Le leggi e le valutazioni vengono applicate in modo soggettivo, diverso da famiglia a famiglia (nella stessa identica situazione un bambino viene allontanato dai genitori, ed un altro resta in famiglia). Questo non deve accadere!!!!!! Non si può generalizzare con le vite dei Minori, perché sono esperienze traumatiche che restano impresse nella loro memoria, condizionandone le sorti.
Non ci sono colpe, non si cercano responsabili a cui additare illeciti, si cercano cambiamenti, miglioramenti. E' fondamentale interrompere gli allontanamenti ingiusti dei minori dalle loro famiglie! E' indispensabile creare delle leggi più tutelanti, delle procedure universali , dei controlli costanti e soprattutto delle soluzioni per aiutare i genitori a sviluppare e implementare le loro capacità genitoriali e supportarli nella gestione dei figli.
In questo tema, di cui si parla troppo poco o per niente, si apre un mondo, abitato da bambini che supplicano di vedere i genitori, di mamme che implorano permessi per partecipare almeno ad una recita scolastica del proprio figlio, di papà a cui viene anche impedita una telefonata al proprio figlio.
Un mondo di sofferenze, di lacrime, di guerre tra istituzioni, di conflitti d'interesse, di malfunzionamenti del sistema e a pagare sono le Famiglie.
Noi abbiamo deciso di Intervenire, abbiamo costituito una rete multidisciplinare proprio per creare soluzioni pratiche, per evitare che ad una conflittualità genitoriale corrisponda un affido, perché il nostro obiettivo unico è aiutare veramente, concretamente le famiglie, tutelando i minori, tutte le famiglie, anche e in particolare quelle più esposte al dolore.
Personalmente, io rientro nella parte Tecnica della grande questione, io mi occupo di Mediazione Familiare e Coordinazione genitoriale.
Questi sono stati individuati come possibili soluzioni per arginare il problema della conflittualità genitoriale, ed è importanti regolamentarli.

La Mediazione Familiare e la Coordinazione Genitoriale, sono strumenti gestiti da esperti, laureati e specializzati, che si occupano di famiglie in alta e perdurante conflittualità.
Per certi aspetti si tratta di attività propedeutiche, perché lavorare sui genitori significa supportare la serenità dei figli e quindi evitare o limitare danni nel futuro dei giovani adulti.
E' statisticamente provato, che i Minori che vivono per anni nei litigi violenti e distruttivi dei genitori sono più inclini a sviluppare disturbi mentali nell'età adulta. La clinica ha dimostrato che sono bambini con elevata probabilità di riscontrare segnali quali depressione, tendenza all'isolamento, senso di tradimento rabbia e sfiducia nei legami, mancanza di confini emotivi e bassa autostima o ambivalenza affettiva, disturbi dell'apprendimento in età scolare.
Il coordinatore genitoriale, coordina un grande sistema, unifica una rete di figure cardine, protagoniste insieme alla coppia, persone che non si possono escludere a priori, perché tutti fanno parte e tutti condizionano l'esito della storia, per cui è importante lavorare e navigare nella stessa direzione. Io lo definisco un raffinato lavoro d'equipe, dove tutti abbracciano la crisi familiare contribuendo coi propri ruoli, competenze e confini: la tutela minori, gli avvocati, i giudici, gli assistenti sociali, psicologi, educatori, la scuola, i figli, i nonni, i nuovi partner, ecc...
Oltre all'unione di tutta la struttura, il grande lavoro da fare, sia in Mediazione Familiare che in Coordinazione Genitoriale, è quello di lavorare sulla famiglia, per arrivare al benessere dei figli. Il percorso inizia dall'espressione dei vissuti personali, dal ricostruire insieme un puzzle frammentato, imparando a parlare ed ascoltare i vissuti soggettivi; si lavora sulle posizioni polarizzate delle parti, cercando di incapsularne i conflitti, approfondendo le dinamiche e le abitudini familiari; il focus è centrato sul presente e sul futuro, aspirando al potenziamento delle competenze genitoriali.
La Mission è finalizzata ad una riorganizzazione e rieducazione concreta, non nel senso di insegnare ad essere "genitori sufficientemente buoni" citava Winnicot, oppure nel senso di omologare tutti ad un unico stile genitoriale, bensì si aspira a sviscerare i disaccordi per acquisire nuovi accordi, spazi, modi, tempi, educando ad un rispettoso distacco, perché una cosa è essere genitori uniti, tutt'altra cosa è restare genitori nella separazione.
A seguire, vi condivido le parole conclusive dell'Onorevole Laura Cavandoli, Deputato Presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sugli affidi dei Minori: "L'allontanamento di un minore dal nucleo familiare in alcune situazioni è necessario, ma deve essere l'extrema ratio in casi di assoluta gravità e soprattutto deve essere una soluzione che dura per il tempo strettamente necessario per superare le criticità e permettere il ritorno nella famiglia d'origine.
Purtroppo non è sempre così: nonostante la norma preveda il contrario, oggi molti affidi sono 'sine die' e non sempre è questo l'interesse del minore.
È ancora aperto il problema che lo Stato italiano non sa quanti siano i minori allontanati o senza famiglia, quante siano le comunità operanti sul territorio nazionale e neppure quali siano la qualità e il costo dei loro servizi. In questa opacità si creano le situazioni illegittime come quella di Bibbiano.
L'intero sistema degli affidi va riformato a partire dal permettere il contraddittorio tra tutte le parti coinvolte."
EVENTO DEL 15/02/22, Parma.
"DALLA PARTE DEI MINORI ALLONTANATI".
Organizzato e curato da Laura Schianchi (Presidente Associazione Prima gli Ultimi di Parma).
Hanno Relazionato:
On. Laura Cavandoli (Deputato Presidente della commissione Parlamentare di Inchiesta sugli Affidi dei Monori), AVV. Bussolati Donatella (Foro di Milano, Diritto Minorile e di Famiglia, Mediatrice Familiare, Membro Gruppo Tutela Minori c/o Ordine Psicologi Emilia Romagna), Avv. Marianna Coletta (Foro di Modena, Diritto civile e di famiglia, Mediatrice Familiare), Dott.ssa Cristina Bassi (Mantova, Mediatrice Familiare e Coordinazione Genitoriale), Avv. Giuseppina Caramuta (Foro di Parma, Formata in Tutela della Privacy del minore su Internet), Dott.ssa Sara Zocchi (Mediatrice Familiare), Dott. Alessandro Gazzina (Giudice Onorario Corte D'Appello Minori Brescia), Dott.ssa Lara Astori (Parma, psicologa e psicoterapeuta, CTP nei procedimenti Minorili, Membro gruppo tutela minori c/o ordine psicologi Emilia Romagna). Attrice Patrizia Grossi (ha interpretato e narrato storie realmente accadute).
